Perchè il Primo Maggio si è soliti mangiare le fave con il pecorino? Questa tradizione, principalmente di origine romana, è un inno alla primavera e trova le sue radici in antiche superstizioni legate al mondo dei morti e alle anime dei defunti.
Quale formaggio abbinare?
Il pecorino dovrà essere logicamente quello romano DOP. Nulla di difficile da preparare: basta attenersi alla tradizione a cui i romani (in particolare) e il resto d’Italia non possono rinunciare. L’usanza di mangiare questi due alimenti insieme è stata tramandata nel corso degli anni; prima si era soliti festeggiare così in campagna abbinando per l’appunto fave e pecorino, come augurio di felicità e buon auspicio per l’imminente estate.
Fave, un po’ di storia
I Greci ritenevano che le macchie nere a forma di Tau sul suo fiore bianco delle fave indicassero il principio della parola tanatos ovvero “morte”, mentre dai gambi cavi credevano che le anime dei defunti risalissero dall’Aldilà. Pitagora, invece, descrive il baccello come l’accesso al mondo dei morti e i semi come custodi delle loro anime. Da qui l’usanza ancora viva di mangiare le “fave dei morti” per Ognissanti, i biscotti di mandorle tipici di Roma e dell’Italia centrale. Si inizia a dare alla fava il significato positivo di “generatrice di vita” quando si riscontra una certa affinità estetica di baccelli e semi con il corpo maschile e femminile. In questa nuova veste, la troviamo nelle celebrazioni della dea Flora, protettrice della natura in fiore. Fu così che si considerò di buon auspicio sia il lancio dei baccelli che trovare 7 semi nello stesso baccello.